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Autore American Gangster - di Ridley Scott
kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 23-01-2008 13:41  
Gran bel film che merita un posto di tutto rispetto nel genere gangster movie,
nulla da dire: bella regia, ottima scenggiatura, attori di carisma straordianrio, tutto a livelli eccellenti eppure...
come posso dire: ormai il genere è stato talmente esplorato in tutte le maniere e da autori così eccellenti (scorsese, Coppola, De Palma) che tutte le scene, tutti i personaggi, tutte le situazioni del film non riescono ad aggiungere molto a quanto già visto prima, si ha continuamente un senso di deja vu.

SPOILER

L'elemento più interessante è proprio, forse nell'analisi spietata della corruzione, diffusa a tutti i livelli, delle istituzioni americane, (polizia, esercito) tanto che alla fine il lieto fine non viene dall'arresto del gangster (cmq in parte personaggio stimabile e positivo) ma dalla caduta della corte dei corrotti.

FINE SPOILER

Cmq la cosa che più conta ovvero l'affresco di un America dove arricchirsi a spese degli altri è una cosa facile quanto priva di condanna morale, mi sembra riuscito. (L'eccezzione sono gli onesti, che vengono isolati come lebbrosi e presi in giro).
E il personaggio di Frank, vero e proprio prototipo dell'uomo d'affari americano, resta nella memoria.
Straordinaria la scena in cui difende il suo "marchio".

[ Questo messaggio è stato modificato da: kagemusha il 23-01-2008 alle 13:42 ]

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 23-01-2008 13:45  
quote:
In data 2008-01-22 12:29, sandrix81 scrive:
manca l'aspetto di grandiosità nel narrare i fatti, manca il senso del tempo, mancano i solchi che questo dovrebbe segnare sui volti dei personaggi. davvero scotto crede di cavarsela mettendo qualche capello bianco in testa a (un insopportabile) washington nelle ultime due inquadrature?



forse perchè, finale a parte, tutto si svolge in una decina di anni neanche?
_________________
http://trifo.blogspot.com

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Marco82

Reg.: 02 Nov 2003
Messaggi: 924
Da: Lodi (LO)
Inviato: 23-01-2008 14:17  
riporto anche io le mie impressioni sul film:

"L'uomo più in evidenza in una stanza è l'uomo più debole in quella stanza". Queste sono pressapoco le parole che Frank Lucas riporta a suo fratello Huey quando gli vede addosso un vistoso vestito colorato. E' singolare pensare che sarà lo stesso Frank Lucas a non rispettare questa regola e che sarà proprio questo errore a portarlo dritto dritto dietro le sbarre.
Sembra, più in generale, un errore che compiono tutti "i gangster americani" quello di non rispettare le regole che loro stessi dettano. Il motivo per cui non posso gridare al capolavoro è proprio questo: Scott dirige benissimo questo film e si dimostra ancora una volta uno dei migliori registi in grado di tirare fuori il meglio dai propri attori, ma il film parla "solo" di "gangster americani" e nulla più. Intendiamoci, lo fa divinamente ed è stato bellissimo poter vedere un film così, ma oltre alla splendida tecnica lascia ben poco.
La regia, la fotografia, il montaggio e la sceneggiatura sono tutti perfetti. Centocinquantasette minuti di puro intrattenimento, mai un crollo di tensione o un momento di noia. La storia dei due rivali Frank Lucas e Richie Roberts è gestita magistralmente sia prima il loro incontro sia durante il loro duello "a distanza" gestendo ottimamente i tempi da dedicare a entrambi. Frank ha l'idea geniale: tagliare gli intermediari per recarsi direttamente a chi produce la droga abbattendo così i costi. La roba arriva pura e a un prezzo più basso della concorrenza, l'idea è vincente e ben presto Frank Lucas diventa il più pericoloso gangster di Manhattan. Dall'altra parte abbiamo un poliziotto incredibilmente onesto, qualcuno su cui la polizia può contare a tal punto da affidargli un'intera squadra costituita solo per catturare i "pezzi grossi" tralasciando i pesci piccoli. Entrambi hanno parecchie difficoltà nel raggiungere il loro scopo; Richie Roberts arriverà a rischiare tutta la sua carriera per catturare Frank Lucas e Frank inizierà a subire attentati da parte di qualche boss che non lo vuole più fra i piedi.
Le loro storie sono così simili che appare quasi naturale che alla fine i due arrivino ad un accordo. Il dialogo fra loro due è, fra l'altro, uno dei pochi momenti veramente intensi del film. Come già detto prima, Ridley Scott è un grande direttore di attori e tutta la sua bravura sempre venire fuori proprio durante il loro dialogo. Denzel Washington e Russell Crowe sono sicuramente ottimi attori, ma qua c'è dell'altro: i loro personaggi sono stati caratterizzati talmente bene che quando arriva il momento del loro confronto sembra quasi averlo aspettato per tutto il film. I due attori, incredibilmente abili nel rappresentare i loro personaggi, danno inizio a una sorta di duello di parole su quali sono i loro principi e sul cosa vogliono dal mondo che gli sta attorno. E' uno di quei momenti cinematografici in cui gli attori, il regista e la sceneggiatura sono talmente tanto in "simbiosi" che l'attenzione verso il grande schermo è massima, quasi ci si dimentica di tutto quello che è successo prima talmente tanto è importante quel momento.
E questo è bellissimo, è una conferma che Ridley Scott è un grande regista (ma qualcuno ne ha veramente mai dubitato?) e che può regalare al cinema ancora ottimi film.
(tratto da qui)
_________________
"1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
"ma non era 3, il numero perfetto?"
"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..."

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Topper

Reg.: 04 Giu 2004
Messaggi: 6779
Da: Roma (RM)
Inviato: 23-01-2008 22:04  
Buon film, girato (per quanto ne possa sapere io) bene, quasi tre ore che passano sensa sofferenze, ma, come diceva AlZayd, opera di cose (e di personaggi aggiungo io) già viste e riviste.
Denzel come cattivo (citando uno che conosco) si poticchia vedere.
Russell Crowe ha fatto di meglio in carriera, forse è stata la panza che l'ha frenato.
Comunque la sufficienza la raggiunge tranquillamente, forse anche qualcosina in più.

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 23-01-2008 23:30  
ma sicuramente è un film dignitoso e più che sufficente,ma che alla fine,nonostante duri quasi tre ore,ti fa dire:tutto qui?non c'è un messaggio,una idea di cinema,una morale,una scena che non sia già stata fatta,meglio,altrove.si fa vedere,ma non fa nulla per farti entrare nella storia,ti lascia nella poltrona come una puntata di una fiction che hai già visto.vista la gente in mezzo,era lecito aspettarsi qualche rischio o sussulto in più
ciao!

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 24-01-2008 00:25  
il grosso problema del film è che non esiste un momento in cui non riesci già ad immaginare cosa succede ed in che modo il buon Scott deciderà di mettercelo in scena

però ammetto che la sequenza dell'irruzione nel caseggiato popolare mi ha dato tanto
_________________
E' ok per me!

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-01-2008 11:31  
quote:
In data 2008-01-23 13:45, kagemusha scrive:
forse perchè, finale a parte, tutto si svolge in una decina di anni neanche?


carlito's way ad esempio si svolge in molto meno di 10 anni, mi pare.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 24-01-2008 13:59  
quote:
In data 2008-01-24 11:31, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2008-01-23 13:45, kagemusha scrive:
forse perchè, finale a parte, tutto si svolge in una decina di anni neanche?


carlito's way ad esempio si svolge in molto meno di 10 anni, mi pare.




e lui è pieno di capelli bianchi e rughe alla fine?

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-01-2008 17:33  
no, perché de palma è un regista vero, per dirla alla astruc
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 24-01-2008 18:25  
quote:
In data 2008-01-23 23:30, badlands scrive:
ma sicuramente è un film dignitoso e più che sufficente,ma che alla fine,nonostante duri quasi tre ore,ti fa dire:tutto qui?non c'è un messaggio,una idea di cinema,una morale,una scena che non sia già stata fatta,meglio,altrove.si fa vedere,ma non fa nulla per farti entrare nella storia,ti lascia nella poltrona come una puntata di una fiction che hai già visto.


c'è qualcosa di giusto in questo discorso ma non direi che il film non contiene "messaggi" ne "morali".
riporto qui un pezzo di recensione che mi trova d'accordo:
" American Gangster è il tentativo di mostrare il microcosmo di Frank Lucas come la metafora di un macrocosmo: la società statunitense (...) Siamo negli anni '70 e la Storia irrompe nel film di Scott restituendo l'allucinazione del Vietnam, la temperatura del conflitto e gli interessi intorno al conflitto. Frank Lucas è un nero del Sud che costruisce una versione personale e anomala di una storia americana di successo, che sostituisce il "padre" al comando e che rappresenta l'ascesa di una generazione contro un'altra: vecchia-nuova America, vecchia-nuova "mafia" (Lucas acquisisce il modus operandi della struttura mafiosa, impiegando nel suo business i cinque fratelli e i tanti cugini). Lo stesso Frank subirà, nell'ultimo e significativo fotogramma, l'affiorare aggressivo della next generation, la generazione successiva rappresentata (ma disincarnata) dal rampante hip-pop. Il "sipario" del carcere si chiude dietro al vecchio criminale rigettato nell'arena per farsi vampirizzare dalle nuove orde di enfants terribles."

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 24-01-2008 19:28  
quote:
In data 2008-01-24 18:25, kagemusha scrive:
riporto qui un pezzo di recensione che mi trova d'accordo:
" American Gangster è il tentativo di mostrare il microcosmo ... ETC



Ecco, un tentativo, un'intenzione in embrione, ma sviluppi ed esiti dell'operazione sbarcano nel purgatorio, non all'inferno, nè in paradiso.

Propongo di recitare qualche prece per Scott affinchè ottenga qualche anno di idulgenza plenaria!
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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dario82

Reg.: 03 Giu 2006
Messaggi: 87
Da: san vito dei normanni (BR)
Inviato: 25-01-2008 14:05  
a me il film è piaciuto. questo parallelismo fra micro/macro mi è parso molto convincente per tutto il film. solo il finale, sempre se l'ho interpretato bene, mi è parso un pò troppo lieto: tutti i cattivi in carcere e i buoni a continuare la loro attività di giustizieri. Ero convinto che Scott avrebbe inserito qualche segnale poco esplicito di continuità fra ieri ed oggi. E' probabile comunque che non sia stato io in grado a decodificarlo.
Molto efficace secondo me la scena della "riesumazione" dei caduti in guerra. Questa cattiva coscienza collettiva che ritorna dal Vietnam nascosta nelle bare. La micro-storia che, per la prima volta nel film, si affaccia nella macro. Quando Crowe apre quella bara ho avuto l'impressione di entrare nella scena di un altro film parallelo, rimasto fino ad allora nella zona "noir" del film principale.
Altro elemento assai convincente è stata secondo me la raffigurazione della città, quella sì assai "noir". Non un raggio di luce illumina l'ambientazione, tutto si svolge sotto un manto di luce livida che, con la complicità del nevischio, copre una realtà decisamente triste. La dialettica luce-ombra, oltre ad essere molto efficace figurativamente, riesce a veicolare contenuti. In fondo, il gangster Lucas vive nel buio dell'anonimato, raccomandandosi col fratello di essere quanto meno appariscente possibile. Ed è proprio l'appariscenza di una pelliccia (finita poi dentro al camino) a fare uscire allo scoperto l'identità per nulla anonima di Lucas. La sua immagine riemerge da una camera oscura, dopo che Crowe era riuscito a scattargli una foto.

Non un film indimenticabile, ma comunque bello e denso di alcune emozionanti scene.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 25-01-2008 23:43  
Bel film, non c'è che dire, con un finale che è un po' una via di mezzo tra Scarface e The Good fellas, con un Serpico wasp (Russell Crowe) che non stona, anche se la storia dello sbirro che trova un milione di dollari e li restituisce dalla prima all'ultima banconota è la cosa più inverosimile del film
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 26-01-2008 14:09  
quote:
In data 2008-01-25 23:43, eltonjohn scrive:
anche se la storia dello sbirro che trova un milione di dollari e li restituisce dalla prima all'ultima banconota è la cosa più inverosimile del film




talmente inverosimile che pare la cosa sia successa veramente, almeno stando a quanto ho sentito dire da Scott in un'intervista
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E' ok per me!

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 27-01-2008 02:19  
quote:
In data 2008-01-22 12:29, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2008-01-21 00:28, sloberi scrive:
quote:
In data 2008-01-20 22:43, AlZayd scrive:

American Gangster è opera delle cose (già) viste e visibili, oltre le quali allo spettatore non è dato (stra)vedere altro, immaginare, completare nella propria mente quei fotogrammi “neri” che il film non contempla.

Occasione mancata, siamo dunque ben lontani dalle paradigmatiche e ben più solide ed epico-mitiche saghe familiar-criminali coppoliane, scorsesiane, leoneiane, manniane…




Esco or ora dal cinema... e queste due frasi riassumono benissimo parte del mio pensiero.


sono d'accordo anch'io, quello che manca al film di scott infatti è proprio l'epica. manca l'aspetto di grandiosità nel narrare i fatti, manca il senso del tempo, mancano i solchi che questo dovrebbe segnare sui volti dei personaggi. davvero scotto crede di cavarsela mettendo qualche capello bianco in testa a (un insopportabile) washington nelle ultime due inquadrature?


Intanto vi quoto alla grande. Magari domani argomento anch'io.

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